TEATRO BASTARDO IV EDIZIONE
10 novembre 2018 ore 17.30
Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino
UN CARMELO BENE DI MENO. DISCRITTURE DI NOSTRA SIGNORA DEI TURCHI
Presentazione del libro di Marco Sciotto
La guerra dichiarata da Carmelo Bene alla rappresentazione nell’arte, al suo ruolo consolatorio, all’identificazione tra teatro e spettacolo, è ciò che ha mosso la sua attività fin dagli inizi. Spinta, questa, che nel corso degli anni e della sua carriera è maturata, fino a giungere ad esiti definitivi che hanno mostrato, forse per la prima volta in modo totale e compiuto, come sia possibile ottenere l’assenza in luogo della rappresentazione teatrale, passando per la dissoluzione del significato nel significante, della volontà nell’abbandono, dell’azione nell’atto. Nostra Signora dei Turchi rappresenta un momento cardine di questo percorso e si manifesta in quattro modi differenti nel giro di pochi anni (dal 1966 al 1973): se ne hanno un romanzo, due versioni teatrali e una versione cinematografica. Ogni mezzo attraversato, un successivo passo verso l’avvento dell’irrappresentabile. È quindi interessante attraversare le differenti incarnazioni di Nostra Signora dei Turchi, analizzando il modo in cui, al suo passaggio, i mezzi espressivi di queste incarnazioni subiscono una radicale trasformazione, una sorta di rivoluzione interna che li porta quasi a divenire buchi neri del significato. Marco Sciotto tenta qui questo viaggio, concentrandosi principalmente sul romanzo come dispersione della narrazione nei non-eventi che lo costituiscono e sul film come sfinimento dell’immagine-corpo e del senso che si disperdono nella sensazione: ad ogni passaggio, un Carmelo Bene di meno.
L'autore discuterà con Umberto Cantone, regista teatrale e operatore culturale palermitano.
Marco Sciotto è nato nel 1984 a Catania, città nella quale si è laureato in Filosofia discutendo una tesi su Carmelo Bene. Si è poi specializzato in Estetica all’Università “La Sapienza” di Roma, con una tesi sulla questione del disgusto e dell’irrappresentabile nell’estetica e nelle arti contemporanee. Da anni si occupa di teatro, delle relazioni tra i differenti linguaggi artistici e delle loro implicazioni nell’estetica contemporanea. Fa parte del Centro Studi Carmelo Bene e del Centro Studi Giorgio Manganelli e negli anni ha collaborato con diverse riviste, tra le quali, soprattutto, «Engramma - La Tradizione Classica nella Memoria Occidentale» e «Arabeschi - Rivista Internazionale di Studi su Letteratura e Visualità» e di quest’ultima, dal 2017, è anche redattore. Ha fondato la compagnia teatrale Delenda Teatro, fa parte del collettivo di artisti che ha riaperto il Teatro Coppola di Catania e che lo tiene in vita dal Dicembre del 2011 e dal 2016 è, inoltre, tra i curatori di “Aritmie - Variazioni e Interferenze del Contemporaneo”, la rassegna di teatro contemporaneo del Coppola che ha visto protagonisti, tra gli altri, Chiara Guidi (Socìetas Raffaello Sanzio), Antonio Rezza e Flavia Mastrella, Ermanna Montanari e Marco Martinelli (Teatro delle Albe), Fanny & Alexander e Armando Punzo (Compagnia della Fortezza).
TEATRO BASTARDO IV EDIZIONE
10 novembre 2018 ore 17.30
Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino
UN CARMELO BENE DI MENO. DISCRITTURE DI NOSTRA SIGNORA DEI TURCHI
Presentazione del libro di Marco Sciotto
La guerra dichiarata da Carmelo Bene alla rappresentazione nell’arte, al suo ruolo consolatorio, all’identificazione tra teatro e spettacolo, è ciò che ha mosso la sua attività fin dagli inizi. Spinta, questa, che nel corso degli anni e della sua carriera è maturata, fino a giungere ad esiti definitivi che hanno mostrato, forse per la prima volta in modo totale e compiuto, come sia possibile ottenere l’assenza in luogo della rappresentazione teatrale, passando per la dissoluzione del significato nel significante, della volontà nell’abbandono, dell’azione nell’atto. Nostra Signora dei Turchi rappresenta un momento cardine di questo percorso e si manifesta in quattro modi differenti nel giro di pochi anni (dal 1966 al 1973): se ne hanno un romanzo, due versioni teatrali e una versione cinematografica. Ogni mezzo attraversato, un successivo passo verso l’avvento dell’irrappresentabile. È quindi interessante attraversare le differenti incarnazioni di Nostra Signora dei Turchi, analizzando il modo in cui, al suo passaggio, i mezzi espressivi di queste incarnazioni subiscono una radicale trasformazione, una sorta di rivoluzione interna che li porta quasi a divenire buchi neri del significato. Marco Sciotto tenta qui questo viaggio, concentrandosi principalmente sul romanzo come dispersione della narrazione nei non-eventi che lo costituiscono e sul film come sfinimento dell’immagine-corpo e del senso che si disperdono nella sensazione: ad ogni passaggio, un Carmelo Bene di meno.
L'autore discuterà con Umberto Cantone, regista teatrale e operatore culturale palermitano.
Marco Sciotto è nato nel 1984 a Catania, città nella quale si è laureato in Filosofia discutendo una tesi su Carmelo Bene. Si è poi specializzato in Estetica all’Università “La Sapienza” di Roma, con una tesi sulla questione del disgusto e dell’irrappresentabile nell’estetica e nelle arti contemporanee. Da anni si occupa di teatro, delle relazioni tra i differenti linguaggi artistici e delle loro implicazioni nell’estetica contemporanea. Fa parte del Centro Studi Carmelo Bene e del Centro Studi Giorgio Manganelli e negli anni ha collaborato con diverse riviste, tra le quali, soprattutto, «Engramma - La Tradizione Classica nella Memoria Occidentale» e «Arabeschi - Rivista Internazionale di Studi su Letteratura e Visualità» e di quest’ultima, dal 2017, è anche redattore. Ha fondato la compagnia teatrale Delenda Teatro, fa parte del collettivo di artisti che ha riaperto il Teatro Coppola di Catania e che lo tiene in vita dal Dicembre del 2011 e dal 2016 è, inoltre, tra i curatori di “Aritmie - Variazioni e Interferenze del Contemporaneo”, la rassegna di teatro contemporaneo del Coppola che ha visto protagonisti, tra gli altri, Chiara Guidi (Socìetas Raffaello Sanzio), Antonio Rezza e Flavia Mastrella, Ermanna Montanari e Marco Martinelli (Teatro delle Albe), Fanny & Alexander e Armando Punzo (Compagnia della Fortezza).