TEATRO BASTARDO VII EDIZIONE
8 ottobre 2022 ore 21.00 e 9 ottobre 2022 ore 17.30
Sala Tre Navate - Cantieri culturali alla Zisa
PLUTONE/ESPLOSO
Elisabetta Consonni
ideazione e coreografia Elisabetta Consonni
suono Maurizio Rinaldi
creative producing Chiara Panceri / cultureandprojects
Plutone/Esploso nasce da una precedente ricerca performativa e coreografica su Plutone, presentato come spettacolo per tre danzatrici – Masako Matsushita, Marta Ciappina, Olimpia Fortuni – in vari contesti teatrali a partire dal 2016, e ispirato alle esperienze di meditazione vipassana (“vedere le cose in profondità, come realmente sono”) vissute dalla coreografa. L’interazione tra i corpi in movimento genera un paesaggio ipnotico e celeste, una serie di evoluzioni concentriche punteggiate da incontri effettivi e potenziali, tensioni attrattive e repulsive. Il paesaggio coreografico di Plutone è un paesaggio armonico, un sistema di precisi contrappesi e distanze: i corpi in movimento sono infatti al tempo stesso centro gravitazionale e satelliti, legati l’un l’altro da una duplice e dialettica dipendenza. Nessuno prevale, nessuna forza si impone sull’altra ma tutte dominano ugualmente e sorreggono l’equilibrio sistemico in una climax di crescente cooperazione e interazione.
La pratica che sottende il lavoro di scrittura coreografica finora presentato ha dimostrato, in varie situazioni di sperimentazione aperta e inclusiva, grandi potenzialità nella generazione di benessere individuale e collettivo e si è prestata come base per la proliferazione di un discorso attorno alla gestione delle relazioni all’interno di collettività. Plutone è il luogo della trasformazione, di abbandono ad un processo di cambiamenti minimi per far sì che alcuni incontri avvengano, prendano forma e scompaiano. Partendo dalla pratica di meditazione vipassana è un’occasione per riflettere sul delicato e potente equilibrio tra l’ascolto di sé stessi e la relazione col mondo attraverso una microcura dettagliatissima degli spazi di relazione tra le persone.
«Sorprendentemente, questa azione ossessiva e ostinata consente sottili mutamenti. L’abbandono al movimento rotatorio, in cui si è ugualmente sottomessi alle leggi gravitazionali, diventa possibilità per l’imprevisto. Velocità mutevoli e mutevoli orbite animano la processione, che è insieme individuale e collettiva. Lo spazio conquistato è spazio plurale, luogo di relazione tra persone che ricordano l’appartenenza a un comune nucleo energetico, esploso». (Gloria Calderone)
Elisabetta Consonni, laureata in Comunicazione con una tesi sulla costruzione sociale del corpo nella danza e diplomata al The Place-London, i suoi lavori mirano a espandere la pratica della coreografia cercando dispositivi performativi per incorporare dinamiche e temi del sociale. Il suo attivismo in ambito sociale e civico prende la forma artistica di un processo di ricerca (ergonomicaproject.wordpress.com) che dal 2013 indaga l’uso e il significato sociale dello spazio pubblico e la declinazione delle competenze coreografiche nelle pratiche comunitarie. I suoi lavori sono stati prodotti da Teatro Grande di Brescia, Centro Nazionale della Danza Virgilio Sieni, Ariella Vidach AiEP, Konfrontacje Teatralne, Biennale Danza Venice, e presentati presso International Dance Theater Festival Lublin, Architecture Biennale Rotterdam, Biennale Danza di Venezia, Cantieri Culturali Isolotto, Cango, Zona K, Indisciplinarte Terni, Fog Festival, In/Visible Cities, Danae Festival, Le Alleanze dei Corpi, Camposud 2021, Festival Periferico.
Ph. Noemi La Pera
TEATRO BASTARDO VII EDIZIONE
8 ottobre 2022 ore 21.00 e 9 ottobre 2022 ore 17.30
Sala Tre Navate - Cantieri culturali alla Zisa
PLUTONE/ESPLOSO
Elisabetta Consonni
ideazione e coreografia Elisabetta Consonni
suono Maurizio Rinaldi
creative producing Chiara Panceri / cultureandprojects
Plutone/Esploso nasce da una precedente ricerca performativa e coreografica su Plutone, presentato come spettacolo per tre danzatrici – Masako Matsushita, Marta Ciappina, Olimpia Fortuni – in vari contesti teatrali a partire dal 2016, e ispirato alle esperienze di meditazione vipassana (“vedere le cose in profondità, come realmente sono”) vissute dalla coreografa. L’interazione tra i corpi in movimento genera un paesaggio ipnotico e celeste, una serie di evoluzioni concentriche punteggiate da incontri effettivi e potenziali, tensioni attrattive e repulsive. Il paesaggio coreografico di Plutone è un paesaggio armonico, un sistema di precisi contrappesi e distanze: i corpi in movimento sono infatti al tempo stesso centro gravitazionale e satelliti, legati l’un l’altro da una duplice e dialettica dipendenza. Nessuno prevale, nessuna forza si impone sull’altra ma tutte dominano ugualmente e sorreggono l’equilibrio sistemico in una climax di crescente cooperazione e interazione.
La pratica che sottende il lavoro di scrittura coreografica finora presentato ha dimostrato, in varie situazioni di sperimentazione aperta e inclusiva, grandi potenzialità nella generazione di benessere individuale e collettivo e si è prestata come base per la proliferazione di un discorso attorno alla gestione delle relazioni all’interno di collettività. Plutone è il luogo della trasformazione, di abbandono ad un processo di cambiamenti minimi per far sì che alcuni incontri avvengano, prendano forma e scompaiano. Partendo dalla pratica di meditazione vipassana è un’occasione per riflettere sul delicato e potente equilibrio tra l’ascolto di sé stessi e la relazione col mondo attraverso una microcura dettagliatissima degli spazi di relazione tra le persone.
«Sorprendentemente, questa azione ossessiva e ostinata consente sottili mutamenti. L’abbandono al movimento rotatorio, in cui si è ugualmente sottomessi alle leggi gravitazionali, diventa possibilità per l’imprevisto. Velocità mutevoli e mutevoli orbite animano la processione, che è insieme individuale e collettiva. Lo spazio conquistato è spazio plurale, luogo di relazione tra persone che ricordano l’appartenenza a un comune nucleo energetico, esploso». (Gloria Calderone)
Elisabetta Consonni, laureata in Comunicazione con una tesi sulla costruzione sociale del corpo nella danza e diplomata al The Place-London, i suoi lavori mirano a espandere la pratica della coreografia cercando dispositivi performativi per incorporare dinamiche e temi del sociale. Il suo attivismo in ambito sociale e civico prende la forma artistica di un processo di ricerca (ergonomicaproject.wordpress.com) che dal 2013 indaga l’uso e il significato sociale dello spazio pubblico e la declinazione delle competenze coreografiche nelle pratiche comunitarie. I suoi lavori sono stati prodotti da Teatro Grande di Brescia, Centro Nazionale della Danza Virgilio Sieni, Ariella Vidach AiEP, Konfrontacje Teatralne, Biennale Danza Venice, e presentati presso International Dance Theater Festival Lublin, Architecture Biennale Rotterdam, Biennale Danza di Venezia, Cantieri Culturali Isolotto, Cango, Zona K, Indisciplinarte Terni, Fog Festival, In/Visible Cities, Danae Festival, Le Alleanze dei Corpi, Camposud 2021, Festival Periferico.
Ph. Noemi La Pera