Fin dalla sua nascita nel settembre 2015 come spazio di sperimentazione teatrale e performativa del festival internazionale di cinema Sicilia Queer, Teatro Bastardo si è posto come spazio di “imbastardimento” di generi e forme culturali, usando il termine – bastardo – per allontanarsi da codici e falsi sensi di appartenenza, e tentando una riflessione radicalmente inclusiva sulle arti dal vivo contemporanee in termini di spazi, artisti, e idee. Storicamente e risolutamente “senzatetto”, il festival viaggia tra luoghi privati e pubblici, rispondendo alla città di Palermo in quanto organismo vivente, e dislocando le sue attività in teatri tradizionali, chiese, appartamenti, scuole, musei e nello spazio pubblico.
Costituitosi come associazione culturale nel 2016, sotto la direzione artistica di Giovanni Lo Monaco e dal 2022 di Giulia D’Oro e Flora Pitrolo, il festival ha ospitato spettacoli e laboratori per adulti e bambini, tavole rotonde e mostre con – tra gli altri – Agrupación Señor Serrano, Lucia Calamaro, Filippo Michelangelo Ceredi, Elisabetta Consonni, Emma Dante, Chiara Guidi/Socìetas Raffaello Sanzio, Daniel Kahn, Licia Lanera, Antonio Latella, Roberto Latini/Fortebraccio Teatro, Motus, Unterwasser, Teatro del Carretto.
Per il triennio 22-24, il festival ha ulteriormente diretto la sua attenzione su artisti spesso tagliati fuori dalla circuitazione tradizionale, privilegiando una curatela per concetti, discorsi e sensazioni che attraversi varie scene trasversalmente, con un focus su opere site-specific e site-responsive, registri visivi e performativi interdisciplinari, nuova drammaturgia. Gli spettacoli, i laboratori e le conversazioni si svolgono in luoghi sia del centro città che della periferia, stabilendo nuove collaborazioni con alcuni dei principali siti storici, musei e centri culturali di Palermo. Il festival continua a coltivare inoltre il rapporto con il pubblico più giovane, creando laboratori di spettatori ad hoc con le scuole, letture performative per ragazzi, e un ciclo di spettacoli e laboratori all'Arenella, borgata marinara di Palermo più di rado toccata dalla programmazione culturale cittadina.
Fin dalla sua prima edizione Teatro Bastardo si è posizionato come festival di ricerca. La sua missione attuale è di radicalizzarne la matrice interdisciplinare e ampliarne il panorama intellettuale, pluralizzando l'accesso alle arti dello spettacolo e ai suoi mestieri, per fare del festival un momento di sperimentazione estetica, politica e didattica per tutte le età. L’ecosistema che il festival organizza intorno a sé è pensato per offrire occasioni di scambio per gli artisti invitati, per gli artisti che qui operano, per quelli di passaggio, e per gli spettatori del festival, e la graduale sistematizzazione di questi processi attuati nel triennio è alla base dell'approccio del Teatro Bastardo alla propria evoluzione sostenibile.
Fin dalla sua nascita nel settembre 2015 come spazio di sperimentazione teatrale e performativa del festival internazionale di cinema Sicilia Queer, Teatro Bastardo si è posto come spazio di “imbastardimento” di generi e forme culturali, usando il termine – bastardo – per allontanarsi da codici e falsi sensi di appartenenza, e tentando una riflessione radicalmente inclusiva sulle arti dal vivo contemporanee in termini di spazi, artisti, e idee. Storicamente e risolutamente “senzatetto”, il festival viaggia tra luoghi privati e pubblici, rispondendo alla città di Palermo in quanto organismo vivente, e dislocando le sue attività in teatri tradizionali, chiese, appartamenti, scuole, musei e nello spazio pubblico.
Costituitosi come associazione culturale nel 2016, sotto la direzione artistica di Giovanni Lo Monaco e dal 2022 di Giulia D’Oro e Flora Pitrolo, il festival ha ospitato spettacoli e laboratori per adulti e bambini, tavole rotonde e mostre con – tra gli altri – Agrupación Señor Serrano, Lucia Calamaro, Filippo Michelangelo Ceredi, Elisabetta Consonni, Emma Dante, Chiara Guidi/Socìetas Raffaello Sanzio, Daniel Kahn, Licia Lanera, Antonio Latella, Roberto Latini/Fortebraccio Teatro, Motus, Unterwasser, Teatro del Carretto.
Per il triennio 22-24, il festival ha ulteriormente diretto la sua attenzione su artisti spesso tagliati fuori dalla circuitazione tradizionale, privilegiando una curatela per concetti, discorsi e sensazioni che attraversi varie scene trasversalmente, con un focus su opere site-specific e site-responsive, registri visivi e performativi interdisciplinari, nuova drammaturgia. Gli spettacoli, i laboratori e le conversazioni si svolgono in luoghi sia del centro città che della periferia, stabilendo nuove collaborazioni con alcuni dei principali siti storici, musei e centri culturali di Palermo. Il festival continua a coltivare inoltre il rapporto con il pubblico più giovane, creando laboratori di spettatori ad hoc con le scuole, letture performative per ragazzi, e un ciclo di spettacoli e laboratori all'Arenella, borgata marinara di Palermo più di rado toccata dalla programmazione culturale cittadina.
Fin dalla sua prima edizione Teatro Bastardo si è posizionato come festival di ricerca. La sua missione attuale è di radicalizzarne la matrice interdisciplinare e ampliarne il panorama intellettuale, pluralizzando l'accesso alle arti dello spettacolo e ai suoi mestieri, per fare del festival un momento di sperimentazione estetica, politica e didattica per tutte le età. L’ecosistema che il festival organizza intorno a sé è pensato per offrire occasioni di scambio per gli artisti invitati, per gli artisti che qui operano, per quelli di passaggio, e per gli spettatori del festival, e la graduale sistematizzazione di questi processi attuati nel triennio è alla base dell'approccio del Teatro Bastardo alla propria evoluzione sostenibile.