TEATRO BASTARDO II EDIZIONE
4 dicembre 2016 ore 20.30
Teatro Biondo – Sala Strehler
LA VITA FERMA: SGUARDI SUL DOLORE DEL RICORDO
Lucia Calamaro
di Lucia Calamaro
con Riccardo Goretti, Alice Redini, Simona Senzacqua
regia Lucia Calamaro
produzione Sardegna Teatro, Teatro Stabile dell’Umbria, Terni Festival
assistenza alla regia Camilla Brison e Giorgina Pilozzi
scene e costumi Lucia Calamaro
contributi pitturali Marina Haas
accompagnamento e distribuzione internazionale Francesca Corona
produzione SardegnaTeatro, Teatro Stabile dell’Umbria/Terni Festival
in collaborazione con Teatro di Roma, Odéon – Théâtre de l’Europe, La Chartreuse – Centre national des écritures du spectacle e con il sostegno di Angelo Mai e PAV
presentato in collaborazione con la Rete Latitudini, Zo Catania, Teatro Vittorio Emanuele di Messina
Finanziata da Comune di Palermo, Assessorato alla Cultura
La Vita Ferma è uno spazio mentale dove si inscena uno squarcio di vita di “tre vivi qualunque” – padre, madre, figlia – attraverso l’incidente e la perdita. Una riflessione sul problema del dolore-ricordo, sullo strappo irriducibile tra vivi e morti, e su questo dolore indicibile, che è comunque il solo sentimento a colmare il vuoto. Un dramma di pensiero in tre atti che accoglie, sviluppa e inquadra la complessa, sporadica e sempre colpevolizzante, gestione interiore del lutto. Un toccante spettacolo non sulla morte, ma sul ricordo di chi non c’è più, profondamente reinventato da chi invece vive.
«Il confine tra le cose mi par essere affare maggiore della geografia, che non mi interessa in assoluto, e della ragione, che invece sì, mi preme, mi aiuta, mi definisce e mi agisce. Sono una persona ragionevole, capricciosa ma ragionevole. Per questo i limiti della ragione mi infastidiscono, proprio perché li vedo, perché mi appartengono. Ma lo ammetto a malincuore: gli ambiti dell’irragionevolezza sono sconfinati, e sragionare si deve, e saperlo fare apposta è un vantaggio, per certe questioni attinenti al creare. Ultimamente ci ho fatto un salto lungo: è durato un annetto. Andare e tornare. Se ne esce un po’ stonati ma c’è bisogno, sennò non succede. Pensare al confine tra i vivi e i morti, constatare proficuamente il loro reciproco coesistere nello stesso spazio mentale, chiama un discreto sacrificio del ragionevole. È di questi ambiti storti e sbordati che ho bisogno per pensare. E anche in questo caso, nel costruire un pensiero sul ricordo dei morti e la sua improbabile gestione dal regno dei vivi». Lucia Calamaro
Lucia Calamaro è drammaturga, regista e attrice. Nata a Roma, a tredici anni si trasferisce a Montevideo. Laureata in Arte e Estetica alla Sorbona di Parigi, alla carriera accademica ha accostato un’intensa attività teatrale come attrice e regista, prima in Uruguay e in seguito a Parigi e Roma, dove collabora con Rialto Sant’Ambrogio. Nel 2003 fonda l’associazione Malebolge, scrivendo numerosi spettacoli di cura anche la regia. Nel 2011 con L’origine del mondo, ritratto di un interno vince tre premi Ubu. Il suo ultimo spettacolo, La vita ferma: sguardi sul dolore del ricordo, ha debuttato a settembre 2016 al Festival di Terni.
TEATRO BASTARDO II EDIZIONE
4 dicembre 2016 ore 20.30
Teatro Biondo – Sala Strehler
LA VITA FERMA: SGUARDI SUL DOLORE DEL RICORDO
Lucia Calamaro
di Lucia Calamaro
con Riccardo Goretti, Alice Redini,
Simona Senzacqua
regia Lucia Calamaro
produzione Sardegna Teatro, Teatro Stabile dell’Umbria, Terni Festival
assistenza alla regia Camilla Brison
e Giorgina Pilozzi
scene e costumi Lucia Calamaro
contributi pitturali Marina Haas
accompagnamento e distribuzione internazionale Francesca Corona
produzione SardegnaTeatro, Teatro Stabile dell’Umbria/Terni Festival
in collaborazione con Teatro di Roma, Odéon – Théâtre de l’Europe, La Chartreuse – Centre national des écritures du spectacle e con il sostegno di Angelo Mai e PAV
presentato in collaborazione con la Rete Latitudini, Zo Catania, Teatro Vittorio Emanuele di Messina
Finanziata da Comune di Palermo, Assessorato alla Cultura
La Vita Ferma è uno spazio mentale dove si inscena uno squarcio di vita di “tre vivi qualunque” – padre, madre, figlia – attraverso l’incidente e la perdita. Una riflessione sul problema del dolore-ricordo, sullo strappo irriducibile tra vivi e morti, e su questo dolore indicibile, che è comunque il solo sentimento a colmare il vuoto. Un dramma di pensiero in tre atti che accoglie, sviluppa e inquadra la complessa, sporadica e sempre colpevolizzante, gestione interiore del lutto. Un toccante spettacolo non sulla morte, ma sul ricordo di chi non c’è più, profondamente reinventato da chi invece vive.
«Il confine tra le cose mi par essere affare maggiore della geografia, che non mi interessa in assoluto, e della ragione, che invece sì, mi preme, mi aiuta, mi definisce e mi agisce. Sono una persona ragionevole, capricciosa ma ragionevole. Per questo i limiti della ragione mi infastidiscono, proprio perché li vedo, perché mi appartengono. Ma lo ammetto a malincuore: gli ambiti dell’irragionevolezza sono sconfinati, e sragionare si deve, e saperlo fare apposta è un vantaggio, per certe questioni attinenti al creare. Ultimamente ci ho fatto un salto lungo: è durato un annetto. Andare e tornare. Se ne esce un po’ stonati ma c’è bisogno, sennò non succede. Pensare al confine tra i vivi e i morti, constatare proficuamente il loro reciproco coesistere nello stesso spazio mentale, chiama un discreto sacrificio del ragionevole. È di questi ambiti storti e sbordati che ho bisogno per pensare. E anche in questo caso, nel costruire un pensiero sul ricordo dei morti e la sua improbabile gestione dal regno dei vivi». Lucia Calamaro
Lucia Calamaro è drammaturga, regista e attrice. Nata a Roma, a tredici anni si trasferisce a Montevideo. Laureata in Arte e Estetica alla Sorbona di Parigi, alla carriera accademica ha accostato un’intensa attività teatrale come attrice e regista, prima in Uruguay e in seguito a Parigi e Roma, dove collabora con Rialto Sant’Ambrogio. Nel 2003 fonda l’associazione Malebolge, scrivendo numerosi spettacoli di cura anche la regia. Nel 2011 con L’origine del mondo, ritratto di un interno vince tre premi Ubu. Il suo ultimo spettacolo, La vita ferma: sguardi sul dolore del ricordo, ha debuttato a settembre 2016 al Festival di Terni.